Stavo per compiere 35 anni e per sole dodici ore avrei avuto ancora la possibilità di dire che mi trovavo più verso i 30, che verso i 40. Più verso il mondo dei ragazzi, che in quello degli adulti, dove non sarei riuscita a scampare all’etichetta “signora”, davanti uno scaffale di carta igienica al supermercato. Ma sapevo che il tempo stava inevitabilmente passando e anche quelle cazzo di candeline rosse, su quella torta millefoglie che avevo ordinato, me lo avrebbero ricordato. Così una turbolenta agitazione e un’ansia always and forever, si stavano impossessando di corpo e mente, ora dopo ora. Continua a leggere “Soffia le candeline ed esprimi un desiderio”
Bentornato Autunno in questo Paese stanco
I vecchi camini accesi borbottano prepotenti con folate di fumo nero, che si innalzano vibranti e si scagliano con pacata delicatezza contro il cielo grigio. Ma lo sforzo della salita dalla canna fumaria si consuma in un attimo, perché il vento si diverte malandrino a spazzare via quella nuvola nera, che cerca ogni volta -invano- di librarsi verso la libertà. Continua a leggere “Bentornato Autunno in questo Paese stanco”
Mammà ho perso la Carta di Imbarco
Gli ultimi raggi di sole si abbattono con prepotenza sulle vetrate sporche dell’aeroporto, riflettendo un guazzabuglio felice di luce ombre e colori. Il cielo, che per tutto il giorno aveva giocato tra schiarite e dense nuvole nere cariche di pioggia, trova finalmente serenità con un rosa pastello che avvolge con delicatezza l’intero terminal. Il tramonto gioca così con i passeggeri e i loro bagagli, sancendo la quasi fine del giorno e accompagnando il termine della mia vacanza. Continua a leggere “Mammà ho perso la Carta di Imbarco”
La sua Hermès e le sue bottiglie di vino
Camminava a passo svelto, su quei marciapiedi di sampietrini resi scivolosi dall’abbondante pioggia che durante il giorno si era abbattuta sulla città. Le sue calze nere si sfregavano con violenza tra di loro, mentre le sue gambe ossute cercavano di zigzare tra la folla, che affollava le vie del centro. Continua a leggere “La sua Hermès e le sue bottiglie di vino”
La Ragazza con la Valigia
Lei se ne stava andando. Era ormai tutto irrimediabilmente pronto.
La valigia sul letto aveva ancora il cartellino attaccato, che penzolava da una cerniera e si fermava sul suo cuscino bianco. Era nuova, grande, blu notte e se ne stava aperta in due, come un libro su cui qualcuno aveva voluto lasciare una piega all’apice del foglio. Con quei vestiti ancora appoggiati alla rinfusa, senza una logica precisa, tra la lana dell’inverno e il lino dell’estate, la valigia attendeva di essere finalmente chiusa, per poi riposare nella stiva dell’aereo. Continua a leggere “La Ragazza con la Valigia”