Il Ministro Profumo ha firmato da pochi giorni il decreto in materia di adozione dei testi scolastici. Entro il 2014, secondo quanto stabilito, tutti dovranno andare a scuola con i libri digitali.
Questa potrebbe essere sicuramente un’idea lodevole, che dovrebbe eliminare il digital divide, promuovere una scuola a passo con i tempi, evitare il peso dei testi scolastici nelle cartelle dei più piccoli, ma realisticamente tutto ciò pare qualcosa di molto lontano.
Una proroga di due anni non basta, per soverchiare completamente la cara e vecchia carta, in scuole fatiscenti, dove un’aula di informatica spesso è un miraggio. Le strutture italiane sono carenti del più semplice materiale didattico, figuriamoci poi quanti Istituti riusciranno a sostenere l’acquisto di dispositivi di lettura.
Oltre il 60% dei genitori non ha mai utilizzato un e-reader e il 17% si dimostra contrario all’adozione di testi digitali, che potrebbero però far ridurre la spesa del 20-30%.Gli editori hanno già annunciato che daranno battaglia a quello che definiscono un decreto “dannoso”.
Finiranno così i ricordi di quei libri scarabocchiati a scuola, di quelle pagine strappate per inviare dei messaggi al compagno di banco, di quelle iniziali segrete che si riferivano al primo amore?