Scrivo da molti anni, ho iniziato durante le elementari e principalmente ciò che mi è sempre piaciuto fare è immaginare cosa sarebbe potuto accadere se un determinato fatto fosse andato diversamente da come in realtà si è presentato.
Una volta ho scritto una lettera, avevo forse sette anni ed era indirizzata ad un bambino che mi piaceva dall’asilo. L’ho portata a scuola, ma prima di entrare l’ho gettata dentro l’aiuola, di fianco l’ingresso principale. Mi ero detta che non potevo dargliela, avevo fatto un errore di ortografia e me ne ero accorta solo quella mattina e poi lui era più grande di me, mi vergognavo troppo. Ho avuto sempre il difetto di arrossire e di essere per lo più muta, davanti a situazioni imbarazzanti.
Nonostante questo sono stata sempre brava a sognare. All’asilo guardavo fuori dalla finestra e dicevo alla maestra: eccolo, è lui, è passato con l’autobus… ma immaginavo di vederlo, perché solo dopo ho scoperto che lui l’autobus non lo ha mai preso. Andava a casa a piedi.
La mia letterina però non era destino che dovesse rimanere sepolta tra la terra concimata, così è stata raccolta e letta. Purtroppo la fortuna non è stata molto clemente, perché tramite qualcuno è andata a finire nelle mani della fidanzatina del “mio” lui. Il seguito è facile intuirlo, nonostante fossimo alle elementari…
Sono passati anni prima di scriverne nuovamente una, non mi sono scoraggiata dopo quella volta, ma l’ho fatta giungere a destinazione, non ho scritto nulla di fantasioso-irrealistico e credo non ci fossero più errori ortografici…