Stralci del racconto Profumo di viole, 1° classificato al Premio Campiello Giovani nel Lazio 2005.
La prima luce del giorno tra la fine della notte e l’aurora sta comparendo nel suo supremo splendore.Le strade di città sono deserte, nessuna macchina interrompe il silenzio quasi sinistro che avvolge le vie, tutto è immobile, e il traffico frenetico che avrà inizio fra poco sembra essere solamente un ricordo lontano (…)Nella campagna invece i contadini si sono alzati già da un pezzo(…)Incalzano gli stivali, entrano nelle stalle, mungono le mucche, rastrellano il letame e controllano che ci sia fieno a sufficienza nelle mangiatoie.Caricano così gli attrezzi sui loro carretti, trainati da muli e si avviano nei campi.
Ero cresciuta vedendo ammazzare, spennare e sventrare galline, avevo nutrito tanti di quei tacchini che poi in un attimo vedevo ammazzare con coltelli taglienti, che penetravano nelle loro gole. Fino a poco tempo fa, sentivo ancora le urla, che cercavo di mascherare quando ero piccola, di quei poveri maialini che per tutto un anno avevo visto rotolare in bagni di fango e che in quel momento stavano per essere uccisi.
Decisi così di diplomarmi e di andarmene alla prima occasione che mi sarebbe capitata.
La mia esperienza di diventare mamma è stata unica, il mio primo figlio è stato il regalo più bello che abbia mai ricevuto e forse è stato un dono che non ho saputo scartare come si doveva.(…)Aveva tutto mio figlio, una ragazza che lo rendeva felice, una madre che aveva quasi cancellato l’altro suo figlio, un padre adorabile, i suoi amici, nuovi e vecchi.”Essere felice, lo sono, adesso lo sono” mi diceva sempre. L’avrebbe sposata la sua Claudia, ma sapeva che quella non sarebbe stata la sua strada(…)
Sto partendo per un ultimo viaggio, quello che ho aspettato di fare per oltre cinquanta anni. Torno nel mio paese, nella mia casa, dalla mia unica sorella ancora viva.
La stanza è buia, illuminata solamente dal chiarore della luna. Dalla finestra lasciata un po’ aperta l’aria è satura del profumo di viole. La serenità della natura si sta imponendo con commovente intensità su di me (…)