Stralci del racconto L’ultima corsa, 1°classificato Premio “Racconta il tuo sport”
Ottobre. Un mese che si trova sull’ostacolo, che si tiene ancora per mano con il ricordo dell’estate, che aspetta l’amico novembre per saltare verso l’inverno.Un mese che non sa né di dolce, né di salato, che fa aprire i bauli ai più freddolosi e fa contenti i più temperati. Ottobre, che strano mese!
(…)Le gambe tremano al ritmo del vento tagliente, che penetra la mia carne come una katana giapponese. Aspetto i miei amici sul ciglio della strada, li aspetto per andare a “sballarmi”, in questa sera fredda e desolata. In fondo non mi resta poi tanto da vivere e che significato avrebbe passarlo in casa?(…)Avrei bisogno di un trapianto di cuore, di scalare una lista di aspettative, di sperare nella morte di qualche anima pia che abbia nel portafoglio una dichiarazione di donazione organi; avrei bisogno di una madre forte che non pianga ad ogni mio affanno, di un padre che non scappi al lavoro ad ogni ora, incapace di vedermi morire a poco a poco(…)
“Ai posti di partenza”. Le mani sono sudate, le appoggio sul tartan, rigorosamente vicino la linea bianca. Mi posiziono comodamente sui blocchi e guardo con la coda dell’occhio la mia avversaria. Siamo cinque in batteria, ma a me non interessa, non deve interessarmi, io devo gareggiare pensando solo a me stessa. Alzo lo sguardo. Vedo il traguardo, è lì, vicino. Butto l’ultima occhiata verso gli spalti. Luca mi agita la mano e mi saluta(…)
“Boom” Lo sparo. Scatto immediatamente dai blocchi. Parto con un ottimo sprint e mi lascio subito dietro le avversarie. Percorro i primi cinquanta metri sola, poi la seconda mi si avvicina. Uno spalla a spalla di un secondo. La supero…mi butto verso il traguardo. Manca poco. Allungo in maniera scoordinata le gambe e vinco(…)
Dov’è il traguardo? Improvvisamente la vista mi si sta annebbiando. Le gambe si stanno piegando sotto il peso del mio corpo. Incomincio ad ansimare. Ho una mano sul petto. Il cuore…