Ball 8° classificato, Premio Campiello Giovani nel Lazio
Ball è ai piedi del letto, attende la sua amica, quasi con aria stufa di aspettare quel risveglio all’ora di pranzo(…)
C’è chi crede al destino, chi al caso, chi alla fortuna o al suo contrario. Ognuno la pensa diversamente, come le voci che si susseguivano tra i pedoni curiosi che si soffermavano ad osservare. C’è chi crede ad un dio e lo invoca, c’è chi lo maledice e c’è chi non sa darsi pace. Ma questo possiamo farlo noi: uomini, con una coscienza e conoscenza capace di carpire il sapere su libri di scuola. Noi uomini frettolosi in un mondo che viaggia senza chiederci di salire, in uno spazio troppo stretto che deve racchiudere un troppo indefinito. In un pianeta abitato, su cui ogni mese si prevede una catastrofe diversa da parte di studiosi che sembra vogliano vivere per trovare il male in ogni cosa. Noi siamo uomini, prima che professori, ingegneri, cassiere ed operai. Siamo fatti di carne ed ossa, sangue ed acqua. La carne si dilania, le ossa si frantumano, l’acqua si riversa come un rivolo di un acquitrino e il sangue caldo diventa freddo. In questo mondo tutto ha un inizio e una fine. Una partenza ed un arrivo e c’è chi quell’arrivo lo tocca troppo presto(…)
Ball è sul ciglio della strada, il suo corpo bianco immacolato è macchiato. La sua pelle si tinge di rosa, anzi di un rosso chiaro che tende ad espandersi come una macchia d’olio. Non riesce a muoversi o forse non vuole farlo. Si lamenta, come se chiedesse aiuto, passa la sua lingua ruvida sul corpo liscio che cerca di proteggere. Muove le sue zampe affossandole sulla pelle ancora calda. Gira la sua testa prima a destra e poi a sinistra, con un moto continuo che pare assennato(…)
Si aggira in quello che rimane, per cercare di carpire qualcosa, ma non c’è niente, se non i ricordi che paiono pararsi davanti a lui, come per riportarlo indietro al suo vecchio mondo.