i rintocchi delle campane,
che accompagnavano a festa e a morte
l’intero paese.
Le vedevo possenti e ammainate
come bandiere stanche,
sull’alto campanile
della chiesa secolare.
Oscillavano,
lentamente e ripetutamente
nella loro casa
alta e senza finestre.
Vedevano dall’alto al basso
quattro palazzi intorno
e cinquanta fedeli ogni sera…
Ora, non si ode nessun rintocco.
L’orologio è fermo
e l’edera è la sua cornice.
La casa delle campane è finalmente chiusa,
così come la mia.
Mi salutano per l’ultima volta
sul sagrato della chiesa,
intonando il loro requiem
e accompagnandomi tra i cipressi.